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Dal Venezuela a Noci: la testimonianza di Valentina

E' sempre drammatica la situazione in Venezuela dove il popolo è in rivolta contro il governo di Maduro. Le proteste continuano, la speranza per molti si chiama Guaido ma al momento non si intravede una via d'uscita immediata.

E seppur lontana dalla sua terra, Anna Valentina Caprioli (di Caracas ma oggi residente a Noci) ha voluto condividere con il NOCI gazzettino la sua vicinanza al popolo venezuelano, raccontando la sua storia che l’ha vista tornare in Italia con la sua famiglia per scappare dalla dittatura. “Il 3 settembre 2010 ci imbarcammo su un aereo che ci portò in Italia. A gennaio 2018 mi trasferii a Noci. Abbiamo lasciato il Venezuela unicamente perché siamo stati costretti. La verità è che nessuno voleva andarsene da lì e, per anni, abbiamo procrastinato questa decisione lottando contro il regime. La ragione principale e scatenante del nostro espatrio fu l’insicurezza, a causa della delinquenza imperante in quel territorio. Caracas, la mia città natale, la città natale dei miei genitori, è la capitale più pericolosa al mondo: parliamo di una persona uccisa ogni 20 minuti! Adesso, prima ti ammazzano e poi controllano se hai qualcosa addosso da rapinare! Ormai quella è una nazione senza legge".

Un racconto davvero forte che Anna Valentina prosegue così: "È difficile, per noi, stare fuori dal Venezuela e sapere che le probabilità di non poter tornare più, neanche per visitarla come turisti, sono quasi del 100%. Diventa ancora più difficile ogni volta che, in Venezuela, il popolo difende i suoi diritti e tenta di tornare alla democrazia. Qui si vive relativamente nel benessere, immaginate una vita senza latte, olio, medicine, assorbenti igienici, deodoranti, legumi, ecc; la mia migliore amica mi ha scritto pochi giorni fa che, da anni, non può concedersi tutto ciò. Io ho dovuto scegliere tra lottare per salvare la mia nazione e salvare la mia vita. Ritengo che sia una scelta che nessuno dovrebbe essere costretto a fare. Mi porto ancora dietro i sensi di colpa per aver preferito la mia vita e non averla data per la mia nazione, come hanno fatto tanti ragazzi che sono stati uccisi dai militari e dai delinquenti che difendono questo governo, durante le proteste".

"Sono sicura che i miei genitori mi hanno salvato la vita, tirandomi fuori dal Venezuela. Di questa scelta di vita, sarò sempre grata a loro, perché io non avrei avuto il coraggio di farla. Adesso, per la prima volta, il popolo ha trovato una via d’uscita democratica all’attuale dittatura, attraverso un suffragio universale, nel rispetto dell'articolo 233 della costituzione nominando Juan Guaidó presidente “ad interim” e “pro tempore” in attesa di prossime elezioni. L’aspetto più duro, per me, è sicuramente quello di vivere in Italia, in un momento come questo, perché il governo italiano ha deciso di rimanere neutrale davanti ad una situazione di emergenza umanitaria che richiederebbe una presa di posizione più responsabile. Desmond Tutu diceva: Se siete neutrali in situazioni d’ingiustizia, avete scelto di fare le parti dell'oppressore, ed è questo che l'Italia sta facendo in questo momento".

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L’intervista integrale ad Anna Valentina Caprioli sarà pubblicata sul prossimo numero del NOCI gazzettino.

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1 commenti

  1. Ada Villino › Noci (Ba)
    13 febbario 2019, 13:21:04

    Un articolo che riflette la situazione del Venezuela in un modo diverso ma chiaro. Bravissima!! Diamo voce ai giovani. Grazie!

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